miércoles, 7 de febrero de 2018

CLARISSE FRANCESCANE MISSIONARIE DEL SS. FRA LA GENTE


Il nostrro essere Clarisse nel mondo abbraccia molti aspetti. In una società sempre più "anonima", in un cristianesimo sempre più "timido" sentiamo urgente una presenza missionaria anche nelle nostre strade, una presenza che risvegli il bisogno fondamentale di ognuno: l'incontro con Dio. Accanto alle missioni popolari che raggingono solitamente gran parte delle persone di ogni età, periodicamente vengono organizzate anche missioni di strada per i giovani.
Nell'ottobre scorso è stata organizzata dalla diocesi di Forlì-Bertinoro in collaborazione con i Frati Minori dell'Emilia Romagna una missione rivolta ai giovani universitari chiamata "Master in Mistero". La caratteristica di questa missione è stata proprio la presenza e il coinvolgimento di giovani: frati, suore, preti e ragazzi - circa una trentina -  pronti a scendere in strada per incontrare altri giovani e proporre loro un messaggio diverso. Spesso si sente dire che i ragazzi di oggi sono spenti, passivi, disimpegnati, vuoti, superficiali, questo è lo stereotipo del giovane d'oggi. Ma non per tutti è così: accanto a tanti occhi distratti noi religiosi abbiamo invece potuto incontrare sguardi pieni, appassionati, sguardi di ragazze e ragazzi che hanno collaborato con noi nella realizzazione di questa missione. Giovani che con tanta gioia e coraggio non si sono vergognati di uscire per strada ad invitare i propri coetanei ad un incontro, quell'incontro con Cristo che loro hanno conosciuto e di cui desiderano fare un'esperienza sempre più profonda e vera. Solo l'amore genera amore e forse l'indifferenza di tanti giovani è il risultato di incontri mancati, di relazioni opache o spente, di storie di disinteresse  e disattenzioni subite nella propria vita, nei confronti della propria persona. Per essere aperti, generosi, attenti agli altri e ai veri valori della vita bisongna prima averne fatto esperienza, aver incontrato uno sguardo di amore che precede le parole: "Gesù fissatolo lo amò, e disse...".
Prima di giudicare i giovani bisogna amare i giovani, conoscerli, incontrarli, ascoltarli, soffrire per loro, e questo interpella molto la generazione degli adulti: qual è la qualità del tempo che dedichiamo ai nostri ragazzi? C'è una domanda segreta in ognuno di noi che per essere scoperta ha bisogno di uno spazio di silenzio e di relazione. Silenzio e relazione sono realtà da riscoprire e far conoscere e gustare ai ragazzi in tutta la loro bellezza. Durante i giorni di missione, tra le tante iniziative, c'era quella di tenere aperta tutto il giorno la chiesa che si trova proprio davanti alle aule universitarie. La luce accesa, la porta spalancata, la  presenza dei missionari in preghiera e fraternità è stato un silenzioso invito per tanti a fermarsi in compagnia del migliore Amico, a gustare forse quei preziosi attimi di silenzio a volte così sconosciuti nella vita quotidiana ma così necessaria per ascoltare la voce di Chi ti ama veramente.
Una delle dimensioni tipiche dell'incontro, nonchè frutto dello Spirito, è la gioia: si sta bene con il Signore e ci si diverte anche, e questo tanti ragazzi lo hanno colto con meraviglia. Nelle cose semplici è la gioia più grande e più vera, senza surrogati, senza desideri indotti. I ragazzi sono stati i protagonisti di questa esperienza, ed hanno messo a disposizione di Cristo tempo ed energie, perdendo a volte anche la faccia per il Vangelo. Eppure sono ragazzi come tanti che possiamo incrociare per strada con la solita fretta quotidiana. Se avessimo invece il tempo e la pazienza per fermarci e incontrarci veramente incontreremo Dio e la sua bellezza, e tutto questo ci cambierebbe la vita, vivremmo tutto in una luce nuova, anche le realtà più grigie e dolorose assumerebbero tutto un altro senso e significato vissute nella gioia del vero incontro.


Suor Sara 
Clarissa Francescana Missionaria del SS.

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